La molestia è un reato. Denuncialo.

La molestia non è solo un gesto vigliacco, è un reato.
Sembra un’ovvietà, ma troppe volte si dimentica che la violenza sulle donne non è solo quella dei partner violenti. È anche quella di chi manca di rispetto alle donne per la strada, sui mezzi pubblici, sul luogo di lavoro.
È per questo che la Polizia Municipale ha lanciato, insieme a Gtt, una campagna per combattere le molestie sui mezzi pubblici e in altri luoghi della città.
Le donne che hanno preso un autobus giovedì scorso hanno incontrato certamente le vigilesse della città, impegnate a distribuire un opuscolo dedicato proprio a questa lotta. All’interno, storie di passeggere in cui molte altre ragazze e signore si ritroveranno: chi è stata guardata con insistenza e seguita, chi, addirittura, si è sentita toccare all’interno di un autobus affollato. E magari non ha fatto denuncia, credendo di non essere ascoltata dalle autorità. Invece, i maniaci possono, e devono, essere denunciati. Chiamando lo 011.4606060 si entra in contatto con il centro di Pronto Intervento, che provvederà subito ad aiutare le vittme di una molestia.
Le segnalazioni meno urgenti, invece, vanno rivolte allo 011.4426495, oppure raccontate via mail all’indirizzo contactcenterpm@comune.torino.it. Anche gli uomini sono invitati a dare il loro contributo nella battaglia contro questi gesti viscidi. Chi assiste a un palpeggiamento o a un’altra molestia asfondo sessuale può, anzi deve, comunicarlo alla Polizia Municiaple usando i canali disponibli. Ora i numeri del Centro Pronto Intervento sono un po’ ovunque in città: si leggono sui finestrini di tutti i mezzi Gtt, e decorano anche i cestini di gran parte delle biciclette del sistema ToBike. L’iiziativa fa parte di “365 giorni NO alla violenza sulle donne”, campagna contro gli abusi promossa da Palazzo Civico e che si rivolge anche e soprattutto agli uomini e alle amministrazioni di tutta la penisola. Lo scopo è sensibilizzare l’opinione pubblica e diffondere una cultura della persona e del rispetto che renda impensabili gesti di violenza fisica e psicologica verso le donne.
Giulia Ongaro
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