Frutto Proibito? No, permesso!

Il Frutto Permesso ha rimandi quasi biblici, anche se la cooperativa che vi presento questa settimana, quando l’ha coniato non ha pensato che stava costruendo un vero e proprio piccolo mondo controcorrente,intorno alle mele.
La mela quel frutto proibito che divenne permesso dalle logiche del biologico. Già, perché “Frutto Permesso” è forse la prima cooperativa in Italia a parlare di Biologico, nel senso di tutta quella filosofia del mangiar sano riducendo le tecniche convenzionali di agricoltura per andare ad approcciarsi a tecniche più nuove e sane.
Riduzione di concimi chimici per quelli biologici, sostituzione di fertilizzanti e insetticidi…e via discorrendo. La cooperativa agricola il Frutto Permesso fa questo già nel 1987, ma non solo: intanto ha più produttori che convogliano sul progetto. Chi coltiva le mele, chi le prugne le pere, le susine, i kiwi, chi produce il latte, chi la carne, chi il miele, chi le verdure. Attenti coltivatori, esperti professionisti con una precisa filosofia: far del bene lavorando bene la terra e allevando gli animali in modo etico.
Frutto Permesso apre poi una Fattoria didattica presso la sede non lontano da Pinerolo per le scuole e per bambini in generale, apre un agriturismo dove mangiare i loro prodotti e passare una giornata in campagna tra animali ed educazione ambientale.
Questa premessa è per dirvi che Frutto Permesso si è anche trasformato in un negozio per la città, in Via Napione 24, già da qualche anno ormai. E quando si entra da loro, sappiate che si entra in uno spazio parallelo dove la natura e il buono te lo trovi nella borsa della spesa: quella che magari fai di corsa alle 19.00, dopo l’ufficio e prima di preparare la cena. Non stupitevi se una mela cadrà nella vostra borsa: è un frutto permesso, ormai.
Valeria Saracco
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