Le varie denominazioni del vino: una facile guida

La nascita delle denominazioni d’origine in Italia risale solo al 1963.
Mentre in Francia già negl 1930 furono fondate le Appellation d’Origine Contrôlée (Denominazione d’Origine Controllata).
Riguardo alle denominazioni d’origine in Italia tutto ebbe inizio con una proposta avanzata alla Camera nel 1921 che aveva come oggetto il riconoscimento dei “Vini tipici”.
Nonostante venne convertita in legge nel 1930, essa non entrò mai in vigore perché mancavano i regolamenti attuativi.
Tutto ciò creò vuoto legislativo che venne risolto nel 1963 con il varo della legge sulle “Denominazioni d’Origine”.
In questo quadro legislativo, che nel corso degli anni ha avuto delle modifiche volto anche ad adeguarsi alle normative comunitarie europee.
In Italia vige la seguente classificazione
- Vini da Tavola
- Vini a Indicazione Geografica Tipica
- Vini di Qualità Prodotti in Regioni Determinate
Suddivisi a loro volta in
- Vini a Denominazione di Origine Controllata
- Vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
Fra i primi troviamo i Vini da Tavola che possono essere definiti, per intenderci, come dei vini da pasto.
Essi non sono soggetti ad una normativa specifica e possono essere provenienti da vitigni diversi.
Sull’etichetta viene menzionato solo il colore e possono essere venduti anche con nomi di fantasia o il solo marchio del produttore.
Invece per quanto riguarda i Vini ad Indicazione Geografica Tipica, essi sono soggetti ad un disciplinare di produzione.
Questa indica un territorio di ampie dimensioni e possono essere aggiunti sull’etichetta l’indicazione del vitigno ed il colore.
Tuttavia, se si vuole puntare ad una maggiore garanzia di qualità, la categoria da tenere a mente sono appunto i Vini di Qualità Prodotti in Regioni Determinate.
Comprendono le Denominazioni di Origine Controllata e le Denominazioni di Origine Controllata e Garantita.

Entrambe prevedono che le uve impiegate nella produzione di un determinato vino siano raccolte in una geografica delimitata, stabilita dal disciplinare; inoltre sempre il disciplinare definisce le seguenti caratteristiche: i vitigni impiegati, la tipologia di terreno di coltivazione dell’uva, la resa dell’uva in vino, le tecnologie di produzione e di invecchiamento, le caratteristiche del prodotto finito (l’acidità, la gradazione alcolica, estratto secco e le peculiarità organolettiche).
Per quanto riguarda le Denominazioni di Origine Controllata e Garantita, tale denominazione viene attribuita nel caso un vino abbia acquisito una particolare fama e abbia specifiche qualità organolettiche; in aggiunta, il loro disciplinare è maggiormente restrittivo in quanto questi vini sono sottoposti ad un secondo esame da parte di enologi ed enotecnici durante l’imbottigliamento.
Il Piemonte, essendo una “terra da vino”, può vantarsi di essere una delle regioni che possiede un ampio numero di Denominazioni di Origine Controllata e Garantita, e fra queste troviamo:
- Barolo
Brachetto d’Acqui
Asti Spumante e il Moscato d’Asti
Barbaresco
il Ghemme
Gattinara
Cortese di Gavi
Erbaluce di Caluso
Roero Arneis
Barbera d’Asti
Barbera del Monferrato Superiore
Dolcetto di Diano d’Alba
Dolcetto di Ovada Superiore
- Ruchè di Castagnole Monferrato
Clara Lanza