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Vino: come si legge un’etichetta di una bottiglia

Da Alessandro Maldera

Luglio 19, 2013

Il mondo del vino può essere affascinante ma anche complesso, soprattutto quando ci si trova di fronte a una vasta selezione di bottiglie con etichette ricche di informazioni. Quella di una bottiglia può essere considerata la sua “carta d’identità“, poiché fornisce al consumatore tutte le informazioni essenziali per comprendere e apprezzare il vino che sta per acquistare e bere. Ma come si legge correttamente un’etichetta di vino?

Grafica dell’etichetta

La prima cosa che colpisce l’occhio quando si osserva una bottiglia di vino è la sua grafica. La composizione estetica dell’etichetta è spesso molto ben studiata per scopi di marketing e può essere accattivante ed elegante. La grafica dell’etichetta può variare a seconda della tipologia di vino e dell’azienda produttrice. Tuttavia, la parte più importante dell’etichetta si trova sul retro della bottiglia, dove si possono trovare tutte le informazioni essenziali sul vino.

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Nome del vino

Questa è una delle prime informazioni che troverai sull’etichetta di una bottiglia di vino. Di solito, il nome del vino è scritto in caratteri più grandi rispetto al nome dell’azienda produttrice o ad altre informazioni presenti sull’etichetta. Il nome del vino può essere semplice e diretto, come “Chianti” o “Pinot Noir

Denominazione di vendita

La denominazione di vendita indica il luogo di origine delle uve utilizzate per produrre il vino ed è regolamentata da leggi specifiche. Le denominazioni di vendita più comuni sono IGP (Indicazione Geografica Protetta), DOC (Denominazione di Origine Controllata) e DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Queste denominazioni forniscono una garanzia di qualità e autenticità del prodotto. In alcuni casi, l’etichetta può anche indicare l’annata del vino, ovvero l’anno in cui sono state vendemmiate le uve utilizzate.

Nome dell’azienda produttrice

Ecco un’altra informazione fondamentale presente sull’etichetta di una bottiglia di vino. Questo può essere il nome dell’azienda che ha coltivato le uve e prodotto il vino, oppure il nome di un’azienda che ha acquistato le uve da un produttore e le ha trasformate in vino. È importante notare che l’azienda produttrice potrebbe non essere la stessa  che ha imbottigliato il vino. In alcuni casi, l’etichetta può includere anche la sede dell’azienda produttrice.

Paese di produzione

L’etichetta di una bottiglia di vino deve sempre indicare il paese di produzione del vino. Questa informazione è fondamentale per comprendere l’origine del vino e può influire sulle caratteristiche organolettiche e sulla qualità del prodotto. Ad esempio, se l’etichetta indica “Prodotto in Italia”, significa che il vino è stato prodotto in Italia. Oltre al paese di produzione, l’etichetta può anche indicare la regione specifica o l’area geografica in cui sono state coltivate le uve.

Grado alcolico

Il tasso alcolico del vino è informazione dell’etichetta di una bottiglia di vino. Questa indicazione indica la percentuale di alcol etilico presente nel vino in relazione al volume totale della bevanda. Il grado alcolico viene solitamente indicato con la dicitura “Vol.” seguita dal valore percentuale. Ad esempio, un vino con un grado alcolico del 13% Vol. significa che contiene il 13% di alcol etilico.

Contenuto della bottiglia

L’etichetta di una bottiglia di vino deve sempre indicare la quantità di vino contenuta. Questa informazione può essere espressa in litri, centilitri o millilitri e viene solitamente indicata con la sigla corrispondente, come “l” per litri, “cl” per centilitri e “ml” per millilitri. Ad esempio, se l’etichetta indica “750 ml“, significa che la bottiglia contiene 750 millilitri di vino. È importante notare che il simbolo “e” (estimé) accanto alla quantità indica che la misura è approssimativa e rientra nei limiti tollerati dalla legge.

Presenza di allergeni

La bottiglia di vino deve fornire informazioni sulla presenza di allergeni, come i solfiti. Questi sono conservanti naturali utilizzati nella produzione del vino per prevenire l’ossidazione e la proliferazione di batteri. Tuttavia, alcune persone possono essere sensibili o allergiche ai solfiti. Pertanto, se un vino contiene solfiti in quantità superiori a determinati limiti, l’etichetta deve indicare la presenza di solfiti e riportare la dicitura “Contiene solfiti“. Se la quantità di solfiti è inferiore a un certo limite, l’etichetta può non indicare esplicitamente la presenza di solfiti.

Lotto di produzione

L’etichetta deve, inoltre, indicare il lotto di produzione, che identifica le bottiglie prodotte in un determinato periodo di tempo e in condizioni simili. Il lotto di produzione può essere identificato da un numero seriale o da una combinazione di lettere e numeri. Questa informazione è importante per garantire la tracciabilità del vino e per gestire eventuali problemi di qualità o sicurezza.

Informazioni facoltative

Oltre alle informazioni obbligatorie vi possono essere altre informazioni facoltative che forniscono ulteriori dettagli sul vino. Ad esempio, l’etichetta può indicare il nome del vitigno utilizzato per produrre il vino, il metodo di produzione, la durata dell’invecchiamento o le caratteristiche organolettiche del vino. Queste informazioni possono essere utili per orientarsi nella scelta e per comprendere meglio le sue caratteristiche.

Consigli di abbinamento e servizio

Alcune etichette possono fornire consigli su come abbinare il vino a determinati piatti o suggerire la temperatura di servizio ideale per godere appieno delle sue caratteristiche. Queste informazioni possono essere utili per gli appassionati che desiderano combinare il vino con il cibo in modo armonico o servirlo alla temperatura ottimale.

Certificazioni e riconoscimenti

Infine, l’etichetta di una bottiglia di vino può includere certificazioni e riconoscimenti che attestano la qualità e l’autenticità del vino. Ad esempio, un vino biologico può essere certificato come tale e l’etichetta può riportare il logo o il marchio di un’organizzazione di certificazione. Allo stesso modo, un vino premiato in un concorso o riconosciuto da una guida enologica può riportare il simbolo o il riferimento al premio ottenuto.

Articolo aggiornato il 01/12/2023

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende