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Francesco Faà di Bruno, il beato d’adozione torinese

Da Alessandro Maldera

Marzo 28, 2013

Francesco Faà di Bruno è stato un uomo eccezionale che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia italiana. Nato il 29 marzo 1825 ad Alessandria e morto il 27 marzo 1888 a Torino, è stato un beato venerato dalla Chiesa cattolica. La sua vita è stata una combinazione unica di diverse vocazioni: militare, matematico, sacerdote e filantropo. In questo articolo, esploreremo la sua vita e le sue opere, sottolineando il suo impatto sociale e il suo contributo al mondo scientifico.

Giovinezza e carriera militare

Francesco Faà di Bruno proveniva da una famiglia nobile del Monferrato. Nato come l’ultimo dei dodici figli, fin da giovane manifestò un grande interesse per le materie scientifiche e una profonda vocazione religiosa. Dopo aver completato gli studi liceali presso il Collegio di San Giorgio a Novi Ligure, entrò nell’Accademia Militare di Torino. Durante il suo servizio nell’esercito sabaudo, si distinse per le sue abilità nella topografia e nella cartografia. La sua competenza in quest’area si rivelò fondamentale durante la Prima guerra d’indipendenza italiana nel 1848-1849 e la seconda guerra d’indipendenza nel 1859.

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Transizione alla carriera accademica

Nonostante il suo successo come ufficiale militare, Francesco Faà di Bruno sentì di seguire la sua vera passione: la matematica. Ricevette l’opportunità di diventare precettore di matematica dei figli di Vittorio Emanuele II, ma l’incarico non si concretizzò. Decise quindi di recarsi a Parigi per perfezionarsi negli studi matematici e astronomici. Nel 1851, ottenne la licenza in scienze matematiche presso l’Università della Sorbona. Durante il suo soggiorno a Parigi, venne influenzato dal matematico Agostino Cauchy e dall’ambiente cattolico parigino.

Contributi scientifici e religiosi

Tornato a Torino, Francesco Faà di Bruno iniziò la sua carriera accademica come professore di Analisi Superiore all’Università. Pubblicò importanti studi matematici sulle teorie dell’eliminazione e degli invarianti, nonché sulle funzioni ellittiche. La sua fama in campo matematico è principalmente legata al suo trattato sulla teoria delle forme binarie. Tuttavia, la sua influenza non si limitò solo alla matematica. Sentendo l’esigenza di aiutare i più bisognosi, fondò l’Opera Pia di Santa Zita nel 1859, un’organizzazione dedicata all’istruzione e all’assistenza delle ragazze provenienti dalla campagna. Successivamente, nel 1861, creò il pensionato di San Giuseppe per offrire una sistemazione e un’educazione alle giovani donne.

Architetto di pere di Beneficenza

La generosità di Francesco Faà di Bruno si espresse anche attraverso la sua abilità come architetto. Sovrintese alla costruzione della chiesa di Nostra Signora del Suffragio a Torino, che si distingue per il suo campanile imponente. Ideato per servire come un orologio visibile da gran parte della città, il campanile rappresenta un simbolo di speranza e misericordia. La sua altezza di 83 metri lo rende il secondo edificio più alto di Torino, dopo la celebre Mole Antonelliana.

Vita religiosa

Nel 1876, Francesco Faà di Bruno fu ordinato sacerdote e fondò la Congregazione delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio. Questa comunità religiosa si dedicava all’istruzione e all’assistenza ai più bisognosi. Francesco continuò a dedicarsi alla sua vocazione religiosa, fondando l’Istituto di San Giuseppe a Benevello d’Alba nel 1880, che forniva un’educazione professionale alle giovani donne.

La Beatificazione

Nel 1988, a cento anni dalla sua morte, Francesco Faà di Bruno fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II. Questo riconoscimento ufficiale sottolinea il valore della sua dedizione alla carità e alla fede.

Eredità e rilevanza attuale

L’eredità del Beato continua a ispirare molte persone oggi. La sua combinazione unica di competenze scientifiche, impegno sociale e devozione religiosa rappresenta un modello di vita da seguire. Le sue opere di beneficenza e il suo impegno a favore dei più bisognosi dimostrano che la scienza e la fede possono coesistere armoniosamente. Francesco Faà di Bruno ci ricorda che ognuno di noi ha il potere di fare la differenza nel mondo, indipendentemente dalla nostra vocazione o dalle nostre competenze.

Aggiornato il 28/11/2023

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende