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Fratelli Valeriani: pittori romani alla corte dei Savoia

Da Alessandro Maldera

Febbraio 20, 2013

Fratelli Valeriani: pittori romani alla corte dei Savoia

I fratelli Valeriani sono gli artisti che dipinsero una delle più belle residenze sabaude.

Nel 1728, ormai vedovo, Vittorio Amedeo II, primo Re di Casa Savoia, decide di ritirarsi a vita privata con la sua ultima amante, la marchesa di Spigno. L’architetto regio Filippo Juvarra è chiamato a realizzare una palazzina di caccia a Stupinigi: i costi e lo sfarzo dovranno essere relativamente limitati.

Tuttavia, quando nell’aprile del 1729 Juvarra presenta un progetto, il re lo invita ad ampliarlo, con notevole aumento delle spese. Per la quadratura e la decorazione del salone della palazzina l’architetto si rivolge ai fratelli ValerianiGiuseppe e Domenico, romani di nascita, ma veneziani per formazione, allievi del suo amico Marco Ricci.

I Valeriani approdano a Venezia nello studio di Ricci nel 1720: Giuseppe si occupa di disegnare le figure, mentre Domenico realizza le quadrature.

I due fratelli intraprendono quindi la carriera di scenografi in una città in cui è fervida l’attività teatrale; negli stessi anni realizzano la decorazione della cupola e del coro della chiesa degli Scalzi.

I colori sono caldi e sfumati, così lontani dai toni freddi e squillanti impiegati per la volta del salone di Stupinigi.

Fratelli Valeriani: pittori romani alla corte dei Savoia

I Valeriani giungono in Piemonte, alla corte dei Savoia, ad aprile 1731, terminato il Carnevale veneziano

Juvarra vuole un Trionfo di Diana: la scelta è ovviamente dettata dalla natura dell’edificio, una palazzina di caccia.

Putti, vasi di fiori, conchiglie ed efebi ricoprono le pareti della sala in una stancante ripetizione del repertorio rocaille, mentre sulla volta ninfe tornite vengono svegliate dall’Aurora per recarsi alla caccia al seguito di Diana.

La decorazione è tuttavia sovrabbondante, le figure pesanti, scultoree e dai volti inespressivi, e nel complesso il salone non raggiunge gli effetti di ariosità immaginati da Juvarra e progettati nei suoi disegni preparatori.

Dopo Stupinigi, i Valeriani sono comunque chiamati in altri due cantieri sabaudi: Palazzo Reale, completamente rimodernato dal nuovo re Carlo Emanuele III, e Villa della Regina, l’amena residenza sulla collina torinese.

Fratelli Valeriani: pittori romani alla corte dei Savoia

In Palazzo Reale, nel 1732, i Valeriani lavorano nell’Anticamera dell’Appartamento del Re. Qui il loro intervento consiste nella quadratura dipinta della volta, decorata da conchiglie, festoni, racemi e ovali con le fatiche di Ercole.

Nel 1733 il solo Giuseppe realizza il Carro di Aurora sulla volta del salone di Villa della Regina. Quest’opera è andata interamente distrutta durante i bombardamenti del 1942 e oggi visibile solo in qualche vecchia fotografia.

Troviamo i  fratelli Valeriani attivi ancora per la manifattura regia di arazzi, nel 1737, e per Villa Rey, una residenza aristocratica in collina.

Dopo queste commissioni, i fratelli lasciano Torino. Di Domenico si perdono le tracce, ma di Giuseppe sappiamo che terminerà la sua vita nel 1761, apprezzato scenografo, alla corte della zarina Elisabetta di Russia.

Simone Zimbardi

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende