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Addio alla torinese Rita Levi Montalcini, 103 anni di impegno nella scienza

Da Alessandro Maldera

Dicembre 31, 2012

E’ morta il 30 dicembre 2012, intorno alle 14, nella sua casa in una zona residenziale di Roma, Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina 1986. Nominata senatrice a vita nel 2001 dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Aveva 103 anni

Nata a Torino nel 1909, si è laureata in Medicina all’Istituto di Anatomia umana della stessa Università

A seguito della promulgazione delle leggi razziali (1938), per proseguire le sue ricerche sui processi del differenziamento del sistema nervoso, si reca in Belgio.

Durante la guerra si rifugia nell’astigiano e successivamente vive in clandestinità a Firenze.

Dal 1993 al 1998 ha presieduto l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani.

Ma nella sua lunga carriera è stata membro delle più prestigiose accademie scientifiche nazionali e internazionali, quali l’Accademia Nazionale dei Lincei, l’Accademia Pontificia delle Scienze. E’ stata impegnata fino all’ultimo nell’attività scientifica e nel campo sociale attraverso la Fondazione Rita Levi Montalcini Onlus – della quale era fondatrice e presidente – che ha lo scopo di venire in aiuto alle giovani donne dei paesi dell’Africa nel sostegno all’istruzione a tutti i livelli.

Sua nipote, Piera Levi Montalcini, già consigliere comunale a Torino nel gruppo dei Moderati, la ricorda come una «donna con un enorme carisma, che continuava a lavorare ed era sempre gioiosa».

"Fermare il declino" è sbarcato anche a Torino

Quando è morta, la scienziata era con alcune persone care che, accortesi del peggioramento delle sue condizioni, in un primo momento hanno chiamato un’ambulanza.

Ma il quadro clinico è andato rapidamente peggiorando e il premio Nobel si è spenta nella sua abitazione

La Rete ha accolto la notizia della morte di Rita Levi Montalcini con lo stesso affetto che avrebbe accompagnato la scomparsa di un idolo della musica o del cinema.

Su Twitter e Facebook in tanti le hanno rivolto un ultimo saluto, pur con incredulità e prudenza, poiché in un primo momento è mancata una conferma ufficiale della notizia.

Caduto ogni dubbio, è stato un susseguirsi di messaggi: di personaggi noti – da Fabio Fazio a Giuliano Pisapia, da Matteo Renzi a Gad Lerner, da Ignazio Marino a Enrico Mentana, fino a Lorella Cuccarini – ma soprattutto di tanta gente comune.

In molti hanno rilanciato alcuni pensieri della scienziata e senatrice a vita, soprattutto «Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo. Io sono la mente». E ancora: «Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza».

Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, appresa la notizia della scomparsa di Rita Levi Montalcini, ha espresso profondo dolore e cordoglio.

«Voglio ricordare – ha detto – la ricercatrice, che con il Premio Nobel del 1986 ha dato lustro al nostro Paese e alla ricerca scientifica. Ma soprattutto voglio ricordare l’esempio di una donna carismatica e tenace, che ha dato battaglia per tutta la vita per difendere i valori in cui credeva».

La camera ardente viene allestita oggi, 31 dicembre, dalle 15,30 alle 21, al Senato.

Prevista la presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del presidente dell’assemblea di Palazzo Madama, Renato Schifani.

Le esequie, in forma privata e con rito ebraico, saranno invece celebrate il 2 gennaio a Torino, sua città natale, dove è anche cittadina onoraria.  La scienziata sarà sepolta al cimitero Monumentale accanto alla sorella gemella Paola.

r.mazzone

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende