Torino: quale futuro per la Gtt?

La Gtt non s’ha da svendere.
L’opposizione in Sala Rossa minaccia di paralizzare i lavori del consiglio comunale di Torino e tra questi l’approvazione di alcune delibere determinanti per il futuro della città se la giunta Fassino persisterà nel volere vendere a Trenitalia la quota detenuta in Gtt.
La situazione delle casse comunali, sempre più in rosso, il rischio di sforare per la seconda volta il patto di stabilità e lo spauracchio del commissariamento che incombe sempre più minaccioso sulla città hanno costretto la giunta di Piero Fassino a mettere in vendita i gioielli di famiglia.
Dopo aver ceduto il 28% di Sagat, società che gestisce l’aeroporto di Caselle, per 35 milioni alla F2i di Vittorio Gamberale l’amministrazione ha cercato di vendere o svendere, a seconda dei punti di vista, anche la sua quota di partecipazione in Gtt (49%).

Trenitalia ha calato sul piatto un’offerta di 70 milioni.
Un’offerta che ha avuto come primo effetto la levata di scudi dell’opposizione di centrodestra in Sala Rossa, per una volta compatta e determinata a fermare la vendita di Gtt.
La minoranza ha minacciato di paralizzare il consiglio comunale a colpi di ostruzionismo e di far cadere anche quelle delibere che potrebbero rivelarsi fondamentali per le sorti dei conti torinesi.
Un gioco politico che per il momento sembra sorridere ai pasionarios del centrodestra se è vero, come risulta da alcune indiscrezioni, che Fassino sarebbe pronto a respingere l’offerta di Trenitalia.
Le prossime settimane saranno determinanti per capire come andrà a finire questa partita.
Partita che, c’è da giurarlo, si giocherà davvero sul filo di lana regalando a tutti una fine dell’anno decisamente burrascosa.
A.Porro