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PalaTazzoli: una struttura sfruttata poco

Da Alessandro Maldera

Dicembre 20, 2012

I residui delle Olimpiadi Invernali a Torino sono un po’ dappertutto, dalla passerella del Villaggio Olimpico alle transenne con lo slogan “Passion lives here” bene in evidenza.

Quello che spesso si dimentica, è che le Olimpiadi hanno lasciato anche strutture eccellenti come il Palatazzoli. I

l Palazzetto del Ghiaccio era stato costruito come sede di allenamento per lo short track e il pattinaggio artistico, mentre le gare si svolgevano al PalaVela.

Proprio quest’ ultima struttura, insieme al Massari, attira ora gran parte del pubblico per il pattinaggio libero.

PalaTazzoli: una struttura sfruttata poco

Eppure, nonostante qualche difetto qua e là, il Tazzoli è una struttura di tutto rispetto. “Questo è l’unico impianto in Italia con due piste regolamentari” spiega Bruno Cassinelli, presidente di Ice Team “Lo utilizziamo noi per il pattinaggio di velocità, PAT per l’artistico e altre società”. Struttura sfruttata dunque, ma non abbastanza. “

Nelle sere in cui non ci sono gli agonisti possono pattinare i privati; costa poco perché la struttura é comunale, perciò i costi di gestione restano alti”.

Il movimento federale nella struttura è positivo: in questo periodo si allenano qui due elementi della Nazionale, Andrea Cassinelli e Ylenia Tota, mentre il 29 e 30 dicembre ci saranno i Campionati Italiani assoluti.

Nelle giornate di routine, qui si allena una parte dei ragazzi che si stanno facendo spazio a livello giovanile in Europa. Tra i fattori di questo successo sconosciuto ai più c’è anche Pejo Peretti, allenatore con abbastanza anni di esperienza alle spalle da aver allenato ragazzi poi arrivati alle Olimpiadi di Lillehammer ‘94.

PalaTazzoli: una struttura sfruttata poco

Il Tazzoli, però, ospita solo lo short track: la pista lunga, allestita all’Oval Lingotto nel 2006, è stata smantellata. “Per noi sarebbe ideale riavere quella struttura, in quel caso il Tazzoli diventerebbe superfluo – spiega Bruno Cassinelli – i ragazzi che si accostano alla disciplina potrebbero provare sia il long che lo short track, invece ora per farlo devono andare in Trentino”.

Come sempre, ad ostacolare il progetto sono ragioni economiche: gestire una pista come quella dell’Oval è, almeno in questo periodo fuori discussione, e il movimento è per ora troppo ridotto per potersi prendere l’impegno.

Giulia Ongaro

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende