C.A.I.: un’altra realtà nata a Torino e scippata da Milano

Il Club Alpino Italiano, meglio noto come C.A.I. è l’associazione montana più importante d’Italia, ma ben pochi sanno che nacque a Torino oltre 140 anni fa.
La data di costituzione segna 23 ottobre 1863, tuttavia l’ideale genesi del Club Alpino si può individuare nel 12 agosto di quell’anno, quando gli alpinisti Giovanni BARRACCO, Paolo e GIACINTO di Saint Robert ed il celebre scienziato, economista,politico e alpinista italiano Quintino Sella, operarono la prima spedizione interamente italiana sulla vetta del Monviso.
L’obbiettivo del C.A.I., come è espressamente citato nel primo articolo del suo statuto “ha per scopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale”.
L’idea del Club riprendeva associazioni già esistenti all’ estero in quel periodo, in Austria, Svizzera e Inghilterra e soprattutto l’Alpine Club di Londra.
Alla fondazione ufficiale il Club Alpino Italiano contava già oltre 200 soci, tra cui il suddetto Quintino Sella, futuro Ministro delle Finanze che avrebbe realizzato qualche anno dopo il pareggio di bilancio, meta toccata solo un’altra volta nella storia della nazione durante il regime fascista.
Benché il C.A.I. sia torinese di nascita si trasferì presto a Milano con la sede legale e centrale.
A Torino tuttavia vi è ancora oggi la sede sociale del Club, ubicata nel Monte dei Cappuccini, nella Salita al Club Alpino Italiano Sezione Torino 39, in cui sono collocati anche collocata la Biblioteca Nazionale del C.A.I. e il Museo Nazionale della Montagna, una piccola perla che merita senz’altro una visita.
Il Club Alpino possiede numerosissimi organi e distaccamenti su tutto il territorio nazionale e si occupa non solo di formazione e cultura montana, ma anche di sicurezza e divulgazione. In questi 140 anni è divenuto una realtà riconosciuta anche a livello internazionale e da sempre ha contato tra i suoi soci nomi illustri della storia e della cultura italiana. Insomma il C.A.I., un’altra grande storia della nostra nazione iniziata a Torino.
Michele Albera