Juve- Shaktar: che brutta partita!

A Distanza di 1028 giorno dall’ultima apparizione nell’Europa che conta, ieri sera, la Champions League è tornata a Torino, ma non è andata proprio come si sperava.
La squadra di Conte non ha subito una cocente sconfitta sul campo come contro il Bayer Monaco ( nel 2009 era finita per una netta vittoria di 4 a 1 per la squadra tedesca),ma lo Shakhtar Donets si è mostrato una squadra insidiosa, preparata, capace di mettere a più riprese all’angolo la squadra bianconera, pur senza riuscire – per questioni centimetri o di pali – a mettere il colpo del k.o.
La vera sconfitta è andata in campo, però, all’interno dello stadio, dove si è consumata una frattura tra le curve e gli altri settori dell’impianto.

Gli ultras, infatti, son rimasti in silenzio per quasi tutta la partita, decisi a contestare le scelte fuori dal campo della società di Agnelli
I motivi alla base della silenziosa protesta, iniziata con il posizionamento degli striscioni alla rovescia, è il prezzo dei biglietti venduti per assistere ala partita, considerati eccessivi e fuori portata, soprattutto in un periodo economico come quello attuale. Ulteriore motivo del perdurare del silenzio durante la partita è stata la decisione di concedere, da parte sempre della società di corso Re Umberto, la possibilità ad ogni gruppo organizzato di accedere in curva con una sola bandiera.
Così, in un clima surreale è iniziata la partita.
La squadra bianconera è però scesa in campo con il freno a mano tirato ed i giovani dello Shakhtar, così, son riusciti ad imporre , da subito, il proprio gioco basato, per lo più, su verticalizzazioni veloci e inserimenti senza palla.
Vidal non punge, Pirlo si limita a fare il proprio compitino, e Marchisio non brilla come il solito. Così le trame veloci degli ucraini – anche se sarebbe meglio dire brasiliani – mettono in difficoltà la squadra bianconera che dopo aver rischiato in un paio di occasioni al 23’ va sotto a causa di Alex Teixeira, uno dei migliori in campo.

La squadra di Conte, affidata a Carrera non si sa ancora per quanto tempo – visto che nel pomeriggio di ieri non è andato a buon fine l’ultimo tentativo di patteggiamento tra i legali dell’allenatore di Lecce e i procuratori federali – però non si perde d’anima e a tratti mostra quell’intensità nel gioco , che fin ora è stato il proprio biglietto da visita.
Il gol, però, arriva da palla da fermo, su calcio d’angolo.

AL 26 minuto Bonucci, co-responsabile sul gol subito dallo Shaktar, si rifà però subito, liberandosi dalla marcatura del proprio avversario riuscendo a colpire, da solo in mezzo all’area di rigore, il pallone proveniente dalla bandierina ed indirizzarlo sotto la traversa.
Ma il copione della partita rimane non cambia e neanche l’ingresso di Quagliarella per Matri : la squadra di quella vecchia conoscenza del campionato italiano Lucescu sfiora più volte il raddoppio.
Buffon, infatti, si supera sulla punizione di punizione di Rakitskly, mentre prima il palo e poi la traversa dicono no a Willian e salvano la Juventus.
Adesso il cammino della squadra bianconera si complica , o quanto meno non si può più sbagliare.
A.M.