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La collega tatuata: la “profia” che indaga a Torino

Da Alessandro Maldera

Maggio 02, 2012

“E poi Torino, come diceva Pavese, è una portierìa”.

In questo modo la protagonista del giallo di Margherita Oggero, una brillante “profia” di letteratura, sentenzia la città di Torino mentre beve un tè con un avvenente commissario di Polizia.

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Cosa ci faccia una professoressa di mezza età, sposata e con una figlia, in atteggiamenti confidenziali nei confronti di un poliziotto, si spiega e risolve nell’intrigante percorso investigativo. Siamo trascinati da “La collega tatuata“, un romanzo che ci descrive, attraverso un ironico, acuto e coinvolgente punto di vista, la genesi e lo scioglimento di un insolito delitto.

Fin dalla prima parola, la professoressa si impone al lettore con uno stream of consciousness brillante, in una libera e vorticante rappresentazione di pensieri.

Ci immerge con lei nel mondo scolastico dell’Istituto Tecnico Fibonacci di Torino

Nel suo rapporto con i colleghi, ricco di critiche ed insofferenze, nelle sue corse per le vie della città intervallate da pause di Punte Mes, nella sua prassi quotidiana familiare. Saltellante tra i battibecchi con il  marito Renzo, i tentativi di avere l’ultima parola con la curiosissima figlia Livietta, gli scontri con la nonna e il legame affettuoso e piscologico con il bassotto Potti.

L’apparente ed iniziale routine della protagonista viene spezzata dall’omicidio di una collega

Insegnante appena arrivata, Bianca De Lenchantin, che, per il suo aspetto da ricca benestante con la puzza sotto il naso. Un’ostentata avversione canina ed un ambiguo tatuaggio sul polso, viene da subito catalogata nell’albo delle sue antipatie scolastiche.

L’omicidio è il pretesto attraverso il quale la profia esce dalle rotaie di abituali pensieri e si immerge in un vero e proprio gioco investigativo.

Qui grazie alla sua capacità di destreggiarsi nelle conversazioni con provocazioni e risposte pronte, alla sua cultura e all’attenzione per dettagli e profumi, riesce a scucire informazioni ad oggetti e persone.

Perfino ad avvicinarsi alla vita privata della collega defunta e ad ottenere persino l’ammirazione del bel commissario Gaetano. Personaggio importante non tanto per l’evolversi delle indagini, quanto per condire di malizia ed autostima il suo gioco di investigatrice.

Inizia così una corsa al dettaglio, alla ricerca di informazioni nascoste dietro ogni porta di Torino, che si ingarbuglia nella nostra immaginazione. Come un riflusso continuo di pettegolezzi bisbigliati senza remore attraverso telefonate, incontri al bar e cene profumate di tartufo o vol-au-vent alla fonduta.

La Torino borghese, dei collezionisti di quadri e delle ricche famiglie con villa in collina

Una descrizione attraverso  gli occhi attenti e pungenti della professoressa del Fibonacci, che non riesce ad andare in profondità. Ancorata all’umiltà di un appartamento condominiale e di una sala professori.

Nelle sue descrizioni non scopriamo Torino in grandezza, piuttosto ci appare piccola, una città in cui le chiacchiere si fanno strada facilmente, soprattutto durante un caffè al Mulassano di Piazza Castello ed un sopralluogo in piazza San Carlo.

Una “portierìa” appunto, dove non risulta difficile accedere a notizie, scardinanti tabù e vita privata.

“La collega tatuata” è un libro dalla lettura piacevole e simpatica: la narrazione dell’io omodiegetico è perno e stimolo per tutto ciò che accade intorno.

La Oggero condisce frasi e pensieri con citazioni latine e paragoni filosofici, dove Nietzsche, Kierkegaard e Cartesio vengono paradossalmente inseriti nei risvolti del quotidiano.

Attraverso il mescolarsi di voci, profumi e comparse, la scrittrice ci propone un giallo divertente, di una Torino in fermento che riesce ad intrigarci nei suoi ragionamenti. Pensieri a ruota libera, lasciandoci nel finale un sorriso ed anche una simpatia per la vittima, rivalutata dalla nostra stessa profia.

  • Autor: Margherita Oggero
  • Genere: Giallo / Giallo metropolitano
  • Anno: 2003
  • Edizioni: Mondadori, collana Oscar
  • Numero di pagine: 190
  • Prezzo: € 9,50

Giulia Masoero

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende