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Diabolich versus Zodiac, killer a confronto

Da Alessandro Maldera

Aprile 26, 2012

Similitudini tra il più celebre serial killer del mondo e il misterioso assassino torinese

Delle vicende legate al caso ancora aperto di Diabolich abbiamo già trattato in questa rubrica. Quanto non si è detto è che l’assassino che scomparve nel nulla e si eclissò tra le nebbie della città della Mole Antonelliana annovera più di una analogia con il suo “collega d’oltreoceano” Zodiac.

Molti conoscono questo nome grazie allo splendido e dettagliatissimo film di David Fincher del 2007, che ha riportato in auge uno degli omicidi seriali che più hanno scosso l’opinione pubblica mondiale.

Tra i punti comune di Zodiac e Diabolich non si può non partire dalla più triste analogia che li ha accumunati: entrambi gli assassini non sono mai stati identificati con certezza e i due casi sono rimasti irrisolti.

Una possibile soluzione del caso statunitense è stata fornita qualche anno dopo l’archiviazione del caso dal giornalista Robert Graysmith. Quest’ultimo ha condotto delle solitarie indagini che hanno portato a interessanti e molto probabili conclusioni.

Per quanto riguarda i sospettati, entrambi i casi contano un solo vero indiziato da parte degli inquirenti.

Arthur Leigh Allen come possibile omicida dello zodiaco e  Aldo Cugini per il caso torinese, poi scagionato per mancanza di prove.

I due crimini sono segnati dal comune gioco con le forze dell’ordine che vengono “aiutate” dagli assassini con telefonate e messaggi cifrati

Le missive, in entrambe i casi inviate ai giornali, contenevano messaggi ed indizi, ovviamente con intenti derisori verso le autorità competenti e la loro inettitudine nelle indagini.

Il senso di superiorità tipico di molti omicidi con tendenze seriali viene qui portato all’ennesima potenza. Anche con le firme pseudonime, che tanto ricordano il celebre Jack the Ripper di Whitechapel, che in calce alla sua più riconosciuta lettera scriveva “From Hell”.

Zodiac e Diabolich hanno gettato entrambi le proprie aree geografiche, San Francisco e Torino, in uno stato di terrore che ha impiegato diverso tempo per affievolirsi ed hanno originato una serie di emulatori e mitomani. Questi hanno per mesi inviato missive simili alle loro ai giornali, comprensive di vari enigmi e messaggi criptati.

Diabolich versus Zodiac, killer a confronto

L’analogia più significativa è che i due abbiano preso il loro pseudonimo da realtà preesistenti. Zodiac ha scelto nome e logo di una marca di orologi piuttosto diffusa in Italia, ma all’epoca semi-sconosciuta negli Stati Uniti.

Diabolich d’atro canto ha preso ispirazione dal protagonista del romanzo “Uccidevano in silenzio” di Bill Skyline . Di qualche anno antecedente ed ha poi inconsciamente dato nome al celebre fumetto “Diabolik” delle sorelle Giussani, venuto alla luce qualche anno dopo l’omicidio di via Fontanesi.

Per quanto riguarda le differenze ce n’è ovviamente una che svetta sulle altre.

Diabolich conta soltanto una vittima accertata, mentre l’omicida dello zodiaco almeno cinque note.

Del misterioso omicida torinese esistono poche e brevi pubblicazioni, mentre il fenomeno americano ha visto una notevole fortuna editoriale e cinematografica. Basti pensare che il primo film della serie dell’ispettore Callaghan con Clint Eastwood, “Dirty Harry” nella versione originale, si basava proprio su Zodiac.

Per quanto riguarda l’omicidio di via Fontanesi furono ben due le case cinematografiche che misero in preproduzione un lungometraggio. Ma i lavori si arrestarono poiché non vi furono sviluppi nelle indagini. E sarebbe stato quasi impossibile concludere un film senza un colpevole.

È strano come due fenomeni criminologici siano entrambi entrati nell’immaginario popolare, ma come spesso accade in Italia, la memoria per noi è molto più selettiva. E spesso il morboso interesse verso un caso di cronaca nasce e muore con la stessa facilità.

Michele Albera

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende