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Il caffè espresso: un’invenzione made in Torino

Da Alessandro Maldera

Aprile 11, 2012

Angelo Moriondo e l'invenzione della macchina del caffè espresso

Chissà quante volte vi sarete domandati, davanti ad una fumante tazzina di caffè espresso, dove, come, quando sia stato inventato il modo di prepararlo.

E la risposta, per noi torinesi, è più vicina di quanto possiamo credere.

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Il caffè espresso è nato proprio all’ombra della Mole Antonelliana per impulso di un intraprendente torinese, Angelo Moriondo.

L’invenzione del caffè espresso non è dovuta alla scoperta di una particolare miscela o di una speciale e fino ad allora sconosciuta varietà di caffè, ma all’invenzione della macchina per produrlo.

Macchina del caffè dei primi del 1900

Moriondo strabiliò i tanti visitatori dell’Esposizione Generale nel 1884 preparando caffè all’istante con la sua macchina.

Nella “caffettiera” ideata dall’inventore torinese l’acqua veniva portata ad ebollizione e, attraverso un sistema di serpentine, fatta passare fino a raggiungere il contenitore del caffè torrefatto.

L’acqua veniva così portata in pressione per preparare il caffè molto più rapidamente, da qui la definizione di “espresso”.

Uno stratagemma che permette di ottenere un caffè più concentrato, nel quale sono condensati tutti gli aromi e i profumi della miscela che si accumulano nella parte più cremosa dell’espresso.

L’anno successivo Angelo Moriondo brevettò nuove implementazioni del prodotto ed ottenne il brevetto internazionale.

Agli inizi del ‘900 il milanese Luigi Bezzera perfeziona la macchina del Moriondo e ne brevetta le innovazioni.

Fabbrica produzione caffè

La serie di brevetti verrà acquistata nel 1905 da un altro milanese, Desiderio Pavoni che fonderà la ditta “La Pavoni” e inizierà a produrre in serie – al ritmo di una al giorno – le macchine in una piccola officina di via Parini.

Negli anni le macchine da caffè sono diventate sempre più sofisticate, ma il meccanismo alla base è sempre quello inventato nella Torino di fine Ottocento. Una tecnologia di cui si servono anche i distributori automatici che troviamo nei luoghi pubblici.

La prossima volta che berrete un caffè espresso, sia esso degustato in una caffetteria, da un distributore automatico o con le macchinette a casa vi sarà impossibile considerarla una semplice bevanda.

In quei pochi millilitri di caffè che molti di noi consumano regolarmente è racchiuso anche un pizzico, non indifferente, di torinesità.

La Redazione di Mole 24

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende