Valjean: il musical che svela il lato umano dei Miserabili

Fino al 24 febbraio è in scena al Teatro Matteotti di Moncalieri (Torino), “Valjean”, un musical teatrale interamente dedicato alla vita di Jean Valjean, il protagonista del romanzo “Les Miserables” di Victor Hugo, in una chiave di lettura completamente rivisitata, che affonda le radici nei valori e nella battaglia quotidiana dell’uomo con (e contro) il proprio destino. Lo spettacolo, diretto da Fulvio Crivello – che lo ha anche scritto, insieme a Sandro Cuccuini e Fabrizio Rizzolo, prendendo libero spunto dal romanzo di Hugo – è cantato da vivo, con accompagnamento musicale al pianoforte.
Ad interpretarlo sono stati chiamati sei giovani attori-cantanti, che si muovono attorno a una scenografia rappresentata da un carro. I sei interpreti trasformano continuamente la scena, che diventa di volta in volta carcere, telaio, arredamento, barricata, raccontando la vicenda umana di Jean Valjean, alla continua ricerca di un riscatto sociale, ma soprattutto della redenzione per la sua anima.
La storia è nota, ma molte sono le “licenze” adottate da questa rivisitazione del testo di Hugo: il protagonista viene condannato ai lavori forzati dopo aver rubato (per fame) una forma di pane. Trascorsi parecchi anni nel bagno penale di Tolone, riesce finalmente a ottenere la libertà sulla parola per aver salvato un secondino durante un incendio. L’incontro con un Monsignote dall’animo generoso illuminerà la sua via, indirizzandolo verso un possibile riscatto dell’anima. Ma l’ispettore Javert, già capo-guardiano del bagno penale, continuerà per tutta la vita – a dargli a caccia, convinto che per i criminali non vi sia redenzione dalla colpa. E Jean Valjean (Fabrizio Rizzolo) arriverà a compiere un sacrificio estremo per dimostrare di non essere solamente iun numero: il prigioniero 9430. Sullo sfondo, la Parigi di Lamarque e delle contestazioni studentesche post-napoleoniche.
Lo scopo di queste anteprime è quello di testare lo spettacolo in vista di una circuitazione non solo nei teatri, ma anche negli istituti penitenziari sparsi sul territorio italiano, obiettivo reso possibile dalla collaborazione Provveditorati Italiani alle Carceri ottenuta tramite il Ministero della Giustizia, per mostrare ai detenuti come la perseveranza di un uomo – che rimane fedele ai propri ideali – possa condurlo sula strada del Bene in direzione di un meritato riscatto sociale. Un progetto realizzato con il patrocinio dell’Associazione 9430 e del Comune di Moncalieri, che ha fornito anche un sostegno a livello produttivo.
Roberto Mazzone