I torinesi, pero’, bocciano le piste ciclabili

Piste ciclabili di Torino, bocciate.
Il popolo torinese delle due ruote a pedali è stato inflessibile e severo nel giudicare la rete ciclabile della città. Insufficiente la percorribilità e appena sufficiente la sicurezza.
Interrogati da un questionario online ideato dalle associazioni Muoviequilibri e BicieBasta duecento torinesi che usano abitualmente la bicicletta non hanno lesinato critiche.
Giudizi che pesano e che suonano come un monito per l’amministrazione comunale che pure continua a sognare una città o perlomeno un centro sempre più a misura di pedone e ciclista.
E a guardare la realtà non serve essere provetti ciclisti per rendersi conto che i 200 opinion leader interrogati poi tutti i torti non li hanno.

Al primo posto nella lista delle segnalazioni si colloca la mancanza di continuità e coesione tra le piste.
Basta farsi un giro in centro o lungo via Nizza per constatare di persona come le piste inizino e finiscano nel nulla, senza raccordi sicuri con altri segmenti o come sia del tutto insufficiente la segnaletica.
Molti lamentano poi la mancanza di visione globale del servizio e delle infrastrutture. Tradotto in parole povere le piste vengono realizzate qua e là, tracciando linee bianche o gialle sull’asfalto ma senza pensare ad un piano integrato di mobilità e viabilità ciclabile.
Questo senza contare che molte piste – vedere quelle del centro – sono ormai utilizzate con una certa prepotenza e noncuranza come parcheggio di fortuna.
Quattro frecce, due ruote dentro, due fuori e tanti saluti al ciclista che magari deve fare lo slalom tra le macchine rischiando magari di essere investito.
E senza contare buche, voragini, dehors e altri ostacoli che si incontrano quasi dappertutto.
Insomma, fatto il bike sharing si facciano anche le piste ciclabili.
La Redazione di Mole 24