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Ospedale Molinette, impiantata protesi aortica dalla carotide: prima volta in Italia

Da Alessandro Maldera

Luglio 16, 2019

Ospedale Molinette, impiantata protesi aortica dalla carotide: prima volta in Italia

Eccezionale intervento all’Ospedale Molinette di Torino: per la prima volta in Italia è stata impiantata una protesi aortica attraverso la carotide

L’Ospedale Molinette di Torino si è reso di protagonista di un nuovo straordinario intervento.
Ospedale Molinette, impiantata protesi aortica dalla carotide: prima volta in Italia
Ospedale Molinette, impiantata protesi aortica dalla carotide: prima volta in Italia
Per la prima volta in Italia è stata impiantata una protesi aortica attraverso la carotide.

La storia

Il paziente, un uomo di 53 anni, è affetto da una malattia congenita che per vent’anni lo ha costretto a recarsi in ospedale tre volte a settimana per sottoporsi a dialisi.
Qualche tempo fa si è prospettata l’ipotesi del trapianto di rene, ma l’uomo deve superare un altro ostacolo.
Infatti, gli esami preliminare hanno permesso di diagnosticare una malattia cardiaca che non consentiva l’inserimento in lista per il trapianto.
Si trattava di stenosi aortica, ossia una malattia che determina la chiusura della valvola che permette il passaggio del sangue dal cuore al resto del corpo.
Quindi, operare il paziente a cuore aperto sarebbe risultato troppo pericoloso.
L’unica cura è un intervento di sostituzione della valvola malata.
Da alcuni anni, è possibile impiantare delle protesi attraverso le arterie della gamba con una tecnica che si chiama TAVI.
Così si è pensato di operare il paziente con questa tecnica, ovvero impiantando una valvola aortica passando attraverso l’arteria femorale della gamba.
Purtroppo però l’intervento è risultato impossibile da realizzare in quanto i tanti anno di dialisi avevano rovinato le arterie periferiche e l’aorta.

L’operazione

Poi finalmente è arrivata la soluzione grazie al lavoro dell’Heart Team delle Molinette tra cardiochirurghi, cardiologi, cardioanestesisti e chirurghi vascolari.
Dunque, l’intervento è stato eseguito passando per il collo, attraverso l’arteria carotidea, e con il paziente sveglio grazie all’anestesia locale.
L’eccellente risultato è stato raggiunto anche grazie alla nuova sala ibrida dell’Ospedale torinese nonché, ovviamente, alla straordinaria competenza dei medici.
Nello specifico, l’operazione, basata su una tecnica inventata recentemente a Lille, in Francia, è stata effettuata dalle équipe coordinate dal Professor Mauro Rinaldi, direttore Cardiochirurgia Universitaria, e dal Professor Gaetano Maria De Ferrari, nuovo direttore Cardiologia Universitaria.
Hanno preso parte all’intervento anche i cardiochirurghi dottor Stefano Salizzoni e dottor Michele La Torre, i cardiologi interventisti dottor Maurizio D’Amico e dottor Federico Conrotto, e dal chirurgo vascolare Professore Fabio Verzini.
L’operazione è durata 50 minuti.
Una volta terminato l’intervento il paziente è stato trasferito direttamente in reparto senza passare in terapia intensiva e dopo tre giorni è stato dimesso.
Ora l’uomo si trova a casa in attesa di ricevere un rene nuovo.
Dunque, l’Ospedale Molinette si conferma un’eccellenza della sanità piemontese grazie a questa nuova tecnica che presenta più benefici rispetto a quella tradizionale.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende