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Green Pea, a Torino “l’edificio più bello del mondo”: aprirà nel 2020 il primo centro commerciale ecosostenibile

Da Alessandro Maldera

Luglio 06, 2019

Come già anticipato a più riprese, Green Pea, a Torino, farà il suo esordio a partire dal 2020.
Il primo punto vendita di questa nuova azienda sorgerà nel capoluogo piemontese prima dell’autunno del prossimo anno. La data ipotetica è fissata al 31 agosto dell’anno prossimo. Questo stando a quanto ha affermato Oscar Farinetti, imprenditore di successo e fortunato proprietario di Eataly e UniEuro, in una recente intervista rilasciata a Corriere Torino. Quello del 31 agosto non è appunto un termine certo e già fissato. Pertanto, in caso di intoppi e rallentamenti delle opere, è facile immaginare che si possa slittare di qualche settimana.
Farinetti è impaziente di lanciare il suo ennesimo progetto all’insegna della sostenibilità. Green Pea, infatti, si rivolgerà alla clientela con prodotti esclusivamente ecologici. Saranno disponibili oggetti per la casa, capi d’abbigliamento e tanto altro. La caratteristica comune di tutta la merce in vendita sarà il rispetto della natura e l’utilizzo di materiali sostenibili, che siano in grado di coniugare qualità e rispetto dell’ambiente.
Green Pea, a Torino, sorgerà nelle vicinanze del Lingotto, accanto alla sua “azienda sorella” Eataly. E proprio alcuni dei parcheggi riservati ai clienti di Eataly e dell’8 Gallery saranno parte della superficie su cui si svilupperà il punto vendita.
Il nuovo store di via Nizza avrà una superficie di 10mila e 500 metri quadrati. Si svilupperà su quattro piani di vendita, ai quali se ne aggiungerà uno dedicato all’ozio. Sul tetto saranno realizzati una piscina, un cocktail bar, una sauna e un bagno turco, delle piccole mini terme. Per queste e altre attrazioni, Green Pea, secondo Farinetti, dovrà essere l’immobile più bello al mondo. Si tratterà di museo a cielo aperto di quello che è la sostenibilità, alimentato da geotermia e pannelli fotovoltaici.

 I progetti futuri

Sul marchio, già registrato da qualche anno, Farinetti ha lasciato intendere di essere molto fiducioso. Come lui stesso ha precisato a più riprese, l’arredamento e l’abbigliamento sono due settori da lui studiati da anni. Inoltre, l’imprenditore non ha escluso la possibilità di mettere in vendita anche auto e scooter elettrici.
Nel caso in cui l’esperimento torinese dovesse avere buon esito, l’ipotesi di aprire altri negozi seguendo questo format in altri Paesi del mondo sarebbe più che una semplice suggestione. Le potenziali mete di sbarco potranno essere gli Stati Uniti, che hanno rappresentato già la svolta di Eataly nel 2010 e che sembrano sempre affascinati dal Made in Italy. Anche la Cina, che si appresta ad accogliere le eccellenze della nostra tavola con vari store sul suo territorio e che ha avuto modo di apprezzare le prelibatezze di Eataly.
Chissà che, un domani, il mercato americano e il asiatico non possano contribuire in maniera massiccia alla crescita di questa nuova realtà.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende