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La Tirà, il dolce tipico piemontese nato ai tempi del Regno di Sardegna

Da Alessandro Maldera

Febbraio 20, 2019

La Tirà, il tipico dolce piemontese dalle origini antichissime

Tra i tanti dolci tipici della tradizione culinaria piemontese, troviamo la Tirà, una soffice torta a forma di ciambella dalle origini antiche, che viene prodotta a Rocchetta Tanaro, in provincia di Asti.

Il termine Tirà deriva dalle feste dei giovani che venivano chiamati alla leva durante il Regno di Sardegna che provvedeva al reclutamento della maggior parte degli uomini del proprio esercito attraverso la Coscrizione. Una prassi che si mantenne anche dopo la Restaurazione del 1815 e, in seguito, durante il Regno d’Italia con la legge sull’ordinamento del Servizio Militare del 1871 e fino al 1926.

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Ogni anno il contingente dei giovani coscritti al compimento dei 21 anni di età veniva selezionato e ripartito in base al sorteggio di un numero che stabiliva la categoria e la durata del servizio militare.

“Al Tiràj” o ” I tiràgi” indicavano le feste durante le quali venivano “tirati i numeri”, ossia quando le nuove reclute venivano sorteggiate.

Nella zona del Monferrato, dove le tradizioni savoiarde erano molto sentite, i festeggiamenti e le celebrazioni per queste feste duravano diversi giorni e coinvolgevano tutta la comunità.

Questa sorta di ciambellone piemontese veniva preparato in grandi quantità con la farina con cui si faceva quotidianamente il pane, con l’aggiunta di altri ingredienti contadini e dello zucchero, che veniva utilizzato per cospargerlo sulla torta.

La torta veniva consumata con il migliore vino, il quale doveva essere stato prodotto nell’anno di nascita della recluta, messo da parte e imbottigliato dalla famiglia per poi essere stappato e bevuto con gli amici nel giorno della festa di leva.

Al giorno d’oggi la Tirà si prepara con farina di frumento, zucchero, latte, burro, tuorli d’uovo, lievito di birra e un pizzico di sale. Una preparazione semplice con cui si ottiene una morbida torta a forma di ciambella dal colore dorato cosparsa di zucchero in superficie.

La ricetta

– 500 gr. di farina;
-130 gr. di zucchero;
-120 ml. di latte;
-120 gr. di burro;
– 3 tuorli d’uovo;
– 6 gr. di lievito di birra;
– un pizzico di sale.

Preparazione

Per prima cosa stemperiamo il lievito in poca acqua e aggiungiamo 30 gr di farina per formare un nucleo di pasta morbida.
Questo impasto, simile a un lievitino, bisogna riporlo in un recipiente coperto da un canovaccio in un luogo tiepido e lo lasciamo lievitare per alcune ore.
Una volta trascorso il tempo necessario, prendiamo il prodotto lievitato e uniamolo a 40 gr di farina e a poca acqua tiepida.
Impastiamo il tutto e mettiamolo di nuovo a lievitare per alcune ore.
Dopodiché, prendiamo l’impasto e aggiungiamo 180 gr di farina, 50 gr di zucchero, 50 gr di burro e una parte del latte leggermente intiepidito.
Impastiamo nuovamente il tutto e facciamo lievitare per altre 3 ore.
Passate le tre ore uniamo la farina e lo zucchero rimanenti, il pizzico di sale, i tuorli d’uovo, il resto del burro sciolto e il restante latte tiepido e continuiamo ad impastare fino ad ottenere una pasta elastica. Successivamente poniamo l’impasto su un foglio di carta oleata appoggiata su una teglia e lasciamo lievitare al caldo. Quando il volume si sarà raddoppiato, pratichiamo 2/3 tagli diagonali sulla bombatura superiore del dolce e spennelliamo la superficie della Tirà con gli albumi d’uovo sbattuti.
Infine, cuociamo la ciambella in forno a 180°, che sarà cotta quando la superficie esterna assumerà un colore bruno/dorato.
Prima di servire il dolce, cospargiamo la superficie del dolce con lo zucchero.

(Foto tratta da Piemonte Agri)

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende