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Minimarket stranieri, a Torino il centro si popola di negozi etnici: ne sono stati aperti tre vicino al Duomo e via Po

Da Alessandro Maldera

Ottobre 15, 2018

Minimarket stranieri, a Torino il centro si popola di negozi etnici: ne sono stati aperti tre a due passi dal Duomo e via Po

La questione relativa ai minimarket stranieri, a Torino e in tutta Italia, sta assumendo i tratti di una vera e propria contesa.

Le nuove normative anticipiate dal Ministro degli Interni, Matteo Salvini, hanno letteralmente scatenato un’ondata di proteste da parte dei titolari di queste attività. I negozi etnici, infatti, saranno costretti ad abbassare la saracinesca entro le ore 21:00. Una notizia che rappresenta un duro colpo per questi commercianti, che spesso e volentieri realizzano il grosso degli incassi proprio nelle ore serali e notturne.

La proposta del Governo mira a limitare il degrado, il caos e l’accumulo di soggetti ubriachi o in possesso di droga. Non importa che ci si trovi in centro o in periferia: la situazione, spesso, è molto simile in tutte le zone.

Nonostante ciò, lo sbarco dei minimarket stranieri a Torino non è stato circoscritto a determinate zone come San Salvario e Barriera di Milano, che hanno da sempre numerosi residenti di origine estera. In centro, ad esempio, ne sono stati aperti ben tre nell’arco di poche centinaia di metri in via XX Settembre. Già, proprio in una delle vie più centrali della città, a due passi dal Duomo, da via Po e piazza Castello, sono stati aperti tre nuovi negozi, distanti circa 50 metri l’uno dall’altro.

Si tratta di negozi che vendono, oltre al cibo, anche e soprattutto birre e alcolici, a prezzi anche molto competitivi. Per questo vengono frequentati principalmente da clienti giovanissimi e da chi non ha grosse disponibilità economiche per fare una serata. Qui è infatti possibile trovare birre che vanno dai 33 ai 66 centilitri a prezzi davvero vantaggiosi, con costi che vanno da un euro fino a un euro e sessanta centesimi.

Insomma, dei veri e propri punti di riferimento, che tolgono anche la clientela ai bar e ai pub di zona. La loro chiusura anticipata, dunque, sarebbe una brutta notizia anche per i frequentatori abituali. Occorrerà capire quanti margini ci sono per estendere l’orario di chiusura fino a mezzanotte circa, anche se le intenzioni dell’Esecutivo, a tal proposito, sembrano già delineate.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende