Torino, al Maria Vittoria neonati curati con le coccole

I neonati curati con le coccole sono la novità dell’Ospedale Maria Vittoria di Torino.

Coccolare i neonati in Terapia intensiva neonatale riduce lo stress dei piccoli e ne favorisce il sonno.

Il nuovo servizio che a breve prenderà il via al Maria Vittoria nasce, purtroppo, da una tragedia avvenuta lo scorso anno. Si tratta della storia di Irene Settanta, 31 anni, che non ha avuto la possibilità di conoscere sua figlia perché è stata stroncata da un aneurisma cerebrale mentre portava ancora in grembo la piccola Emma Maria. La bambina, alla 32esima settimana di gestazione, è stata salvata in ospedale da una vera e propria maratona in sala operatoria con ginecologi, anestesisti, rianimatori e neonatologi nonché dall’incubatrice del reparto di Terapia intensiva neonatale.

A un anno dalla sua morte, il marito e la sorella di Irene con familiari, amici e personale sanitario hanno deciso di fondare nel giorno del compleanno della donna un’associazione in suo nome. Così, il 12 giugno è nata “Le Coccole di Mamma Irene”.

La mission dell’associazione è di prendersi cura dei neonati e dei bambini ospedalizzati a Torino partendo dalla Terapia intensiva neonatale del Maria Vittoria.

A partire da novembre, dopo un corso di formazione curato dal personale medico e infermieristico dell’ospedale e dagli psicologi dell’associazione, i volontari, regolati da una apposita convenzione, si prenderanno cura dei neonati.

I volontari si muoveranno su indicazione medica donando ai piccoli ospiti del reparto la loro presenza con coccole, calore, momenti di musica e lettura di favole.

È stato provato scientificamente che l’insieme di cure e attenzioni individualizzate rivolte al neonato riducono lo stress del piccolo, attenuando le stimolazioni visive e uditive, minimizzando le stimolazioni dolorose e favorendone il riposo.

Dunque, la novità dei neonati curati con le coccole al Maria Vittoria è la prima esperienza del genere in Piemonte che sicuramente verrà apprezzata dai futuri genitori.

(Foto tratta da libertas.sm)