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25 Luglio 1858, Cavour rientra a Torino dopo l’ incontro con Napoleone III

Da Alessandro Maldera

Luglio 25, 2015

Cavour e Napoleone III

Nel Maggio 1858 si erano avviati i contatti per ottenere l’incontro tra il primo ministro sardo Camillo Benso Conte di Cavour e l’ Imperatore dei francesi Napoleone III

Dopo mesi di trattative, si era giunto all’ accordo che l’ incontro sarebbe avvenuto a Plombieres.

In territorio francese dove il nipote del “corso” più famoso della storia avrebbe incontrato Cavour per parlare dei “fatti d’ Italia”.

Curioso l’avvicinamento e la preparazione tra i due, così diversa dagli incontri di oggi, e al contempo divergente tra i protagonisti stessi.

Cavour, infatti, prese in affitto una stanza da un farmacista a nome “Gentihomme” per poter tenere assolutamente nascosta la propria vera identità

Più sfarzoso il francese che si presenterà a bordo del proprio “phaeton” trainato da bellissimi cavalli americani, ma pur sempre molto lontano dallo standard dei summit tra politici che siamo abituati a vedere ai giorni nostri.

Vittorio Emanuele II e Napoleone III
Vittorio Emanuele II e Napoleone III

L’ Unità d’ Italia passò da questo colloquio avvenuto il 21 Luglio.

Furono presi i famosi “accordi di Plombières”, dove la Francia si impegnava a sostenere il Regno di Sardegna nella conquista delle regioni del Nord Italia.

Ma solo nel caso in cui l’ Austria avesse attaccato per prima. E in cambio i piemontesi avrebbero ceduto alla Francia la Savoia e Nizza.

Ma siamo a conoscenza che l’ oggetto di alcuni discorsi tra i due fu anche il futuro matrimonio tra la principessa Clotilde, figlia di Vittorio Emanuele II, e il cugino dell’ imperatore.

Ovvero Napoleone Giuseppe Carlo Paolo Bonaparte detto Plon-Plon, unione che avverrà l’ anno successivo e che li legherà fino alla morte (entrambi sono sepolti nella cripta reale di Superga).

Plon-Plon non aveva un bell’aspetto fisico e non godeva di ottima reputazione, combinare il matrimonio tra la principessa e il francese era tutt’altro che sicuro

Tant’è che Camillo Benso scrisse al generale La Marmora affermando che se il Re di Sardegna avesse acconsentito alle nozze, suggellando un’ alleanza franco-piemontese, avrebbe potuto entrare a Vienna entro due anni.

 1858: cartina della Francia e del Regno di Sardegna
 1858: cartina della Francia e del Regno di Sardegna

Il matrimonio si fece, e l’ alleanza divenne realtà

La Marmora non entrò nella capitale asburgica ma l’ Unità d’ Italia si completò a distanza di pochi anni da quell’incontro sulle montagne del Vosgi.

Curioso sapere i motivi per cui gli accordi di Plombières vennero presi

I due statisti, infatti, avevano idee opposte;

  • Cavour pensava che se i Savoia avessero controllato il Nord Italia avrebbero di fatto controllato tutta la penisola.
  • Napoleone, al contrario, sosteneva che una volta che il Piemonte fosse egemone sulla pianura padana, per la Francia sarebbe stato semplice allargare la propria influenza sul resto della penisola, controllando di fatto anche il Piemonte.

Quando l’ Imperatore capì che il suo progetto non era più sostenibile e che un’ egemonia francese in Italia non era più possibile.

Tolse il sostegno alle truppe piemontesi firmando, nel 1859, “il trattato di Villafranca” con cui pose fine alla seconda guerra d’Indipendenza con Vienna.

Alessandro Rigitano

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende