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Torino esoterica: le strane apparizioni di via Sacchi

Da Alessandro Maldera

Luglio 06, 2015

Di quante città si possono realmente snocciolare con fierezza storie intrise di fatti straordinari e di raro interesse?

Noi non ci arroghiamo la primazia in ordine alla esclusività delle storie che orbitano intorno alla città di Torino, ma non possiamo neanche prescindere dal raccontarvene alcune dal momento che la città piemontese è nota – anche –  per quella dimensione esoterica che la avvolge con tinte di mistero uniche e irripetibili.

Tra le molte, moltissime narrazioni sul tema, oggi ne proponiamo una che si colloca geograficamente in uno dei crocevia principali della città, vale a dire via Sacchi. Il luogo dove migliaia di viaggiatori ogni giorno incrociano i loro cammini tra la stazione di Porta Nuova e Corso Vittorio Emanuele II.

Apparizioni in via Sacchi: il caso del uomo con l’impermeabile

E’ il 1942 e un giovane barista sta concludendo le ultime faccende prima di chiudere la serranda del bar e sancire la fine della giornata di lavoro. Il suo fare è quello proprio di chi distrattamente si guarda intorno mentre compie gesti meccanici e ritmati. Una rapida occhiata a destra sulla via. Deserta.

Un’altra sulla sinistra. Deserta, ma con un dettaglio che non c’entra con la fotografia quotidiana che ha nella sua mente: un signore vestito con un impermeabile scuro sta stazionando sotto uno dei piloni che caratterizzano i portici. Un alone solingo e inquietante lo ammanta, ma lo stupore subitaneo lascia spazio alla conclusione della ritualità serale.

Un’allucinazione degna della più becera tradizione popolare che si diletta a contar storie di effetti senza cause ? No, perché questa è Torino.

E la misteriosa figura si paleserà alla vista del giovane in più sere, nell’atmosfera silente che assume un luogo allorché oscilla tra le sferzate impietose delle bombe dal cielo e il silenzio della effimera salvezza insperata. La ripetitività rende il fatto degno di attenzione, e dalla attenzione scaturisce presto la paura.

Un uomo, al civico 26 della via prosecuzione di Corso Turati, era stato decapitato durante un bombardamento nel tentativo di raggiungere un riparo.

In quell’esatto luogo, gli avvistamenti della sagoma inerme di un uomo con l’impermeabile scuro. All’occhio del barista pareva che il presunto ectoplasma vittima della Guerra rimanesse impassibile, quasi come se in mancanza di una degna sepoltura avesse deciso di infestare l’ultimo angolo che solcò da uomo.

Apparizioni in via Sacchi: il caso del uomo con l’impermeabile

Altri bombardamenti si susseguirono ad una seduta con una nota medium del quartiere e le apparizioni cessarono sino al 1944, anno in cui un cameriere di un hotel affermò di aver visto un uomo attendere qualcuno su via Sacchi.

La peculiarità?

Impermeabile grigio, alone opaco intorno alla sua figura e quel senso di smarrimento esitante, insofferente. Un attentato ordito dalla Resistenza in quell’ hotel dove alloggiavano soldati tedeschi pose fine alle apparizioni per sempre, ma come detto  questa è Torino e la storia non potrebbe tingersi del peculiare mistero torinese se non si concludesse con la necessaria notizia che proprio nel luogo dell’ultima apparizione ci sono stati due suicidi inspiegabili, tra cui un dignitario della prefettura del capoluogo piemontese.

Tutte coincidenze?

Forse la cultura esoterica in cui vivete immersi avrà già suggerito al vostro inconscio che queste non hanno diritto di cittadinanza nella capitale sabauda e percorrerete via Sacchi con un fare più guardingo la prossima volta.

Lorenzo Zadro

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende