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Guarino Guarini, un nuovo modo di vivere l’architettura

Da Alessandro Maldera

Luglio 09, 2014

Cupola della sindone al tramonto

Guarino Guarini, architetto e teorico dell’architettura è uno dei più importanti esponenti del Tardo Barocco in Italia.

Nato a Modena nel 1624, Guarino Guarini entra nell’ordine dei Teatini, trasferendosi a Roma dove studia teologia, filosofia, matematica ed architettura.

Nel 1647 torna a Modena dove viene ordinato sacerdote e nominato insegnante di filosofia iniziando anche l’attività come architetto e partecipando alla realizzazione di alcuni cantieri per il suo Ordine.

A causa di alcune divergenze con la corte ducale è però costretto a lasciare Modena nel 1655 trasferendosi a Messina ed iniziando una serie di viaggi.

Trasferte, soprattutto, fuori dall’Italia, in cui può approfondire le sue conoscenze delle culture architettoniche anche straniere.

Nel 1666 Guarini viene chiamato a Torino da Carlo Emanuele II di Savoia

E qui realizza le opere per le quali ancora oggi è famoso:

Palazzo Carignano a Torino

Tra queste il progetto della Cappella della Sindone (posta all’estremità orientale del Duomo a contatto con il Palazzo Reale) è forse la più esemplare.

Guarini subentra a Carlo di Castellamonte sconvolgendo del tutto il disegno originario.

Introduce tre vestiboli circolari nello spazio principale, crea sopra al cilindro una zona con pennacchi e congiunge i vani a due a due con un grande arco, tre in tutto.

La caratteristica più inaspettata ma anche singolare di quest’opera è che invece di una più ovvia cupola sferica troviamo una cupola conica ottenuta mediante la progressiva diminuzione degli elementi concentrici utilizzati.

Il forte slancio verso l’alto ed il trionfo di luce (che ritroviamo anche in San Lorenzo) rimanda con evidenza alla dimensione ultraterrena verso cui deve tendere lo spirito dei fedeli.

Interno della cupola della chiesa di San Lorenzo

All’interno della cappella troviamo inoltre due schemi geometrici ricorrenti:

  • il cerchio ed il triangolo
  • la forma perfetta e la Trinità.

Nell’opera di Guarini si fondono spesso contraddizioni e sorprendenti discordanze

Schemi volute appositamente dall’architetto per sorprendere lo spettatore.

Le cupole hanno un posto d’onore nel suo sistema architettonico, abbandona infatti la derivazione classica tanto cara al Barocco eliminando la superficie muraria fra i costoloni.

Appaiono quasi come delle strutture deboli che difficilmente si potrebbero sorreggere da sole dando così l’impressione di librarsi in aria.

 

Umberta Pansoya di Borio

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende