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Lavazza: orgoglio italiano in una tazzina da caffè

Da Alessandro Maldera

Ottobre 16, 2013

Un sorriso, due chiacchiere e un po’ di relax.
È strano quanto una tazzina di caffè influenzi una giornata, una vita, o un singolo momento e questo Lavazza lo sa. D’altronde, è anche merito suo.

Le origini di un colosso
È il 1885, quando Luigi Lavazza, appena arrivato a Torino da Murisengo (AL), con 50 lire fonda l’omonima ditta. Superato il tragico momento delle due guerre mondiali, grazie alle particolari miscele e agli studi su olio, zucchero e caffè, il negozietto di un tempo si trasforma in qualcosa di più grande.
Gli anni corrono e le innovazioni della Lavazza sono molte, Qualità Rossa e Lavazza Blue sono solo alcune delle più famose che portano l’azienda negli anni ’80 ad espandersi assorbendo diverse catene asiatiche e sud-americane come Barista, Café Grão Nobre Ltda e Il caffè di Roma.

Lavazza: orgoglio italiano nel caffè

Ad oggi Lavazza comprende 8 consociate, occupa il 48% del mercato italiano e dà lavoro a 4.000 dipendenti.
In questi anni la presidenza della Lavazza ha toccato 4 generazioni di uomini. Da Luigi ai suoi figli, in ordine Beppe (1940), Pericle (1971) e successivamente ai nipoti Emilio e  Alberto (1979), quest’ultimo tuttora in carica.

Lavazza: orgoglio italiano nel caffè

Lavazza approda sul piccolo schermo

Dopo la prima campagna pubblicitaria “Miscela Lavazza, paradiso in tazza!”, l’incontro con Armando Testa, noto pubblicitario torinese, darà fruttuose collaborazioni.
Inizia tutto nel ’57, anno d’avvento del Carosello, con Carmencita e Caballero, serie di spot che arriveranno fino alla metà degli anni ’70 e segneranno un’epoca. La storia d’amore in salsa western vedeva il coraggioso Caballero alla ricerca della sua bella. Quest’ultima, nelle grinfie dei cattivi, quando veniva liberata dal suo eroe, lo ricompensava con un buonissimo caffè (qui).

Lavazza: orgoglio italiano nel caffè

Dopo la dolce coppia di innamorati, la tv italiana sarà invasa dagli sketch di Nino Manfredi. Tra i più famosi chi non ricorda la frase “Il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è?”, citata dal grande Nino nello spot Qualità rossa (qui)?
Negli anni seguenti la Lavazza decide di cambiare strategia puntando anche sui calendari quali, per esempio, “Calendario d’Autore” di Helmut Newton o “Calendario Lavazza 2002” affidato a David La Chapelle.

Il brand nel mondo

Dal 2004 il nome è anche legato a diversi eventi e sponsorizzazioni. Le più attuali riguardano il 70° Open d’Italia di golf, svolto a settembre di quest’anno a Torino e l’ultimo Grand Slam di Wimbledon, sponsorizzato dal 2010 fino ad oggi e di cui avevamo parlato qualche tempo fa.
Il marchio torinese ha ultimamente anche aderito al programma Identità New York, un congresso di e per la cucina italiana negli States (qui), assieme alla Magenta Bureau.  L’evento nelle giornate dal 4 al 6 ottobre ha visto come ospiti speciali Carlo Cracco e Joe e Lidia Bastianich.

Lavazza: orgoglio italiano nel caffè

Ma Lavazza non pensa solo ai grandi. Per l’anno accademico 2013/2014, ospiterà nel suo Centro Ricerche il nuovo IAAD, Istituto d’arte applicata e design, mettendo a disposizione borse di studio dal valore del 100%, 50% e 20% della retta annuale per gli studenti più meritevoli.
Per i più curiosi inoltre si sappia che l’antica drogheria, fondata da Luigi Lavazza, in via San Tommaso 10, ora è un bar-ristorante molto rinomato e che con appena 10 €, tramite Made in Torino – Tour the Excellent, sarà possibile visitare l’interno dell’azienda di famiglia per osservare i processi produttivi del caffè (qui).

Lavazza, una storia di famiglia

La fortuna dei Lavazza probabilmente è la capacità di farsi amare. Si guardi Emilio Lavazza, che alla sua morte fu definito dai dipendenti una persona “più attenta ai rapporti umani che alle cariche e ai titoli acquisiti con merito durante la sua vita”.
Questo comportamento all’interno dell’azienda e fuori, la famiglia Lavazza ha voluto promuoverlo attraverso un codice etico (qui) stilato appositamente per far comprendere meglio i valori del brand e il rispetto degli impegni nei confronti di azionisti, dipendenti, consumatori e comunità. Comunità a cui da sempre il marchio di caffè torinese è molto legato, come testimonia il progetto della nuova sede che sorgerà in via Bologna e che porterà una vera e propria riqualificazione della zona.

Lavazza: orgoglio italiano nel caffè

Insomma, chi va al supermercato forse non bada al dietro le quinte della marca.
Ma quando si incontra il marchio Lavazza, esso non è solo un prodotto, ma l’impegno costante di una famiglia.
Una famiglia oramai rinomata, certo, ma in fondo, sempre una famiglia italiana.

Damiano Grilli

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende