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Damanhur, si tratta di una setta o di una comunità?

Da Alessandro Maldera

Luglio 05, 2013

Templi scavati sotto terra, divinità antiche dai poteri misteriosi, leggi e costumi diversi dal resto del mondo e un uomo chiamato “Falco” alla guida, spirituale e gerarchica, di una Federazione di Comunità dal nome esotico: Damanhur.

Non siamo precipitati in un libro di Terry Brooks, né in un tomo postumo de Il Signore degli Anelli, ma siamo a Damanhur.

Siamo a meno di 50 km da Torino, a Vidracco, piccolissimo comune che in 3,16 km quadrati racchiude 499 anime e uno dei segreti più controversi della storia mondiale.

Damanhur, si tratta di una setta o di una comunità?

Qui, ai piedi delle Alpi, nel 1975 Oberto Airaudi, un assicuratore nato a Balangero con la passione per l’arte, la pranoterapia e, a suo dire, notevoli capacità esoteriche e di guarigione, fonda, insieme ad alcuni amici e ricercatori, una Comunità ispirata al dio egizio Horus.

Lo scopo, come si legge sul sito ufficiale www.damanhur.info, è quello di creare una “eco-società” in cui le persone accettano di abbandonare i legami spirituali e materiali precedenti e iniziano a vivere in nuclei allargati di circa venti persone. “La vita quotidiana si basa sulla condivisione, sullo scambio con gli altri e sull’impegno di tutti per dare vita ai propri sogni, e a quello comune”. 

Sin dai primi anni Damanhur si è data una Costituzione e ha creato un sistema politico e sociale molto rigido.

Detto di Falco che rappresenta l’ispiratore e la guida della Comunità di Vidracco (ma anche di tutte le altre sorte con il passare del tempo in Italia, Europa e Giappone), ogni anno viene eletto un “Reggente” che si occupa di organizzare la vita famigliare e coordinare le attività casalinghe e agricole.

Il lavoro comune e le “terrazzature” (le mansioni a base volontaria che gli abitanti sono chiamati a svolgere per minimo 24 ore al mese) sono invece gestite dalla figura dei “Re Guida”, eletti semestralmente dai cittadini in numero di due o tre e sottoposti, come tutte le altre cariche ad eccezione di Falco, al giudizio del Collegio di Giustizia, supremo organo di controllo della Federazione.

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Esistono quattro tipi di cittadinanza, dai residenti di livello A fino ai non residenti di livello D.

La differenza è data dal diverso grado di presenza in Damanhur, di solidarietà e rispetto dei principi fondanti e dal coinvolgimento economico e sociale.

Gli appartenenti decidono volontariamente se mantenere alcuni dei beni della vita precedente o affidarli (senza possibilità di riaverli) ad alcune cooperative locali, ma sono comunque sottoposti ad alcune norme interne che, a vario titolo, influenzano ogni aspetto della vita quotidiana, dal lavoro ai diritti e doveri di ognuno.

In primis, la sostituzione del proprio nome con quello di un animale (Orso, Cicogna, Sirena, ad esempio), per simboleggiare l’unione con la natura in tutte le sue forme.

Damanhur, si tratta di una setta o di una comunità?
Damanhur, si tratta di una setta o di una comunità?

Nel 1978, in gran segreto, Falco e alcuni uomini iniziarono a scavare la montagna ai piedi della quale si erano stabiliti per costruire un’opera mastodontica, i Templi dell’Umanità, una lunga serie di gallerie, saloni e nicchie sotterranee splendidamente decorate ed affrescate che gli valsero il riconoscimento nel 2001 del Guinness World Records per il tempio sotterraneo più grande del mondo.

I suoi 8.500 metri cubi su cinque livelli ospitano 7 sale principali, ma la sua costruzione, svelata da una lettera anonima ai Carabinieri, generò polemiche e indagini ufficiali per abuso edilizio che si conclusero però con un nulla di fatto nel 1996 con l’apertura al pubblico.

Damanhur, si tratta di una setta o di una comunità?

A Damanhur ci sono anche scuole (dall’asilo alle medie e poi l’Università), artigiani, contadini, cooperative edilizie, parrucchieri e ristoranti biologici.

Esiste una moneta propria che si chiama “Credito”, vale 1 euro, ma è visto come un semplice “strumento attraverso il quale ci si dà appunto credito, cioè fiducia”.

Il credo si fonda invece sulla “Selfica”, una tecnica in grado di concentrare le energie vitali, e sulla presenza di “linee sincroniche”, collegamenti tra il nostro pianeta e l’universo in grado di trasportare pensieri e idee tra pianeti.

La medicina locale, secondo quanto raccontano fonti interne, utilizzerebbe delle speciali “cabine del ringiovanimento” che, attraverso le energie di cui sopra, rallenterebbero il processo di invecchiamento degli organi interni e potrebbero anche curare alcuni disturbi patologici.

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Questi presunti benefici non sono serviti al Falco Airaudi, morto una quindicina di giorni fa a causa di un tumore al colon per il quale, tenendo fede alle proprie convinzioni, ha rifiutato qualsiasi “accanimento terapeutico”.

Il misterioso fondatore di Damanhur aveva da tempo rinunciato ad ogni carica ufficiale, pur rimanendo un punto di riferimento per gli adepti che fino agli ultimi giorni ha continuato ad incontrare, come sua abitudine, il giovedì ed il venerdì pomeriggio.

Nel 2004 era stato indagato per una sospetta evasione fiscale di oltre un milione di euro, poi rifusi tramite il suo ingente patrimonio personale (era proprietario di numerosi immobili e si spostava con un elicottero privato), ma la stessa sua creatura è stata oggetto di numerose attenzioni da parte delle autorità locali.

Frequenti i blitz di NAS e Guardia di Finanza che denunciarono spesso casi di lavoro nero e irregolarità(Damanhur è stata condannata più volte a pagare contributi previdenziali e oneri fiscali evasi), ma a suscitare scalpore sono le ricorrenti accuse da parte di ex aderenti che parlano di sfruttamento, settarismo, manipolazione, fino ad arrivare a presunti abusi psichici e fisici.

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Ad oggi la Federazione della Valchiusella conta all’incirca 600 residenti, più altri 400 nelle immediate vicinanze, accoglie più di 20.000 visitatori all’anno ed è diventato un caso di studio giuridico, ambientale e sociologico esportato in tutto il globo.

I Damanhuriani fanno anche politica e hanno ricoperto alcune cariche istituzionali (consiglieri comunali e perfino Sindaco) nell’area di Baldissero Canavese, ma la sfida che si prospetta loro adesso è quella della succesione di Falco e della sopravvivenza di un’idea di società esoterica incentrata sulla meditazione che, negli ultimi anni, ha prodotto più ombre che luci.

Marco Parella

 

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende