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I portici di Torino: 18 km di arte e bellezza

Da Alessandro Maldera

Gennaio 09, 2012

Collage dei principali portici di Torino

Chiunque sia passato dalla nostra città non può non rimanere affascinato dai portici di Torino.

Oltre 18 chilometri di portici che invadono in particolare il centro storico: la loro bellezza e continuità ne fanno un particolare architettonico unico nel suo genere.

Certamente Torino non è l’unica città d’Italia a potersi vantare di questo elemento architettonico, non dimentichiamoci, infatti, i lunghi portici Bologna.

La città sabauda è la sola in cui queste strutture prendono il sopravvento sul suo impianto urbanistico

I portici di Torino ampi, luminosi e, diciamola tutta, molto eleganti hanno infatti donato al capoluogo piemontese l’appellativo di città salotto.

Una definizione dovuta alle sue vie e piazze storiche, dove si può passeggiare con calma godendo del riparo degli antichi portici.

La città conosce il primo portico fin dal Medioevo, la famosa piazza delle Erbe ora piazza Palazzo di Città.

Ma solo dall’inizio del 1600, quando Torino diventa la Capitale del Ducato Savoia, questo diventa un elemento rilevante all’interno del tessuto cittadino.

Sotto il progetto di Ascanio Vitozzi troviamo infatti i portici di Piazza Castello che ne circondano tre dei quattro lati.

I più antichi sono quelli sui lati di via Garibaldi, solo alla metà del XVIII secolo risalgono invece quelli dal lato di via Po e dei Giardini Reali.

Non dimentichiamoci, poi, di Piazza San Carlo (1630-1650)

Quest’ultimo è il progetto degli architetti Carlo e Amedeo di Castellamonte, i portici del Juvarra nel quartiere di Porta Susina e nella piazzetta del mercato di Porta Palazzo.  

Nel 1756 Benedetto Alfieri riprende invece il progetto dei nuovi portici sulla piazza Palazzo di Città.

Nell’800 si aggiungono infine quelli del la famosa Piazza Vittorio Veneto, Piazza Carlo Felice e infine Piazza Statuto.

Il tutto è incorniciato dai portici di via Po, di corso Vittorio Emanuele II e di corso Vinzaglio, di via Sacchi, via Nizza, via Roma, via Cernaia e via Pietro Micca.

Queste vie costituiscono un enorme anello pedonale che congiunge le due stazioni principali di Torino, Porta Nuova e Porta Susa.

Portici di via Roma di Torino foto in bianco e nero

Oggi i portici non sono solo un elemento funzionale della città

Infatti, permettono ai passanti di camminare per ore interrottamente senza bagnarsi mai sotto la pioggia. Ma non solo: permettono anche di rimanere riparati dal caldo sole estivo.

Inoltre, sono anche il fulcro della vita pubblica e privata torinese.

Contornati dai dehors, dagli accessi agli edifici, dalle bancarelle, dal fluire della gente davanti alle vetrine dei negozi.

La città e i passanti sono accolti da questi particolari elementi, dalle loro volte e dai soffitti decorati e dai richiami pittoreschi delle insegne commerciali.

Una piccola curiosità: percorrendo via Po da piazza Castello verso piazza Vittorio si può notare come i portici sul lato sinistro non subiscono alcuna interruzione in prossimità degli incroci con le vie perpendicolari.

Ciò che invece succede sul lato destro.

Questo è determinato da un motivo alquanto interessante: fu infatti il re Vittorio Emanuele I di Savoia a dare questo ordine.

Questo per far sì che la famiglia Savoia non si bagnasse sotto la pioggia mentre si recava dal Palazzo Reale alla vicina Chiesa della Gran Madre.

Umberta Pansoya

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende